Abbiamo già visto l’importanza della clave nella salsa, uno strumento fondamentale per conferire il tipico ritmo cadenzato a questo ballo. Ma non si tratta dell’unica percussione utilizzata nella musica caraibica, anzi! Esiste una vera e propria “orchestra” di percussioni che permette di creare quel suono inconfondibile che tutti gli amanti del mondo salsero conoscono bene.

Alle claves, tenute nella mano a coppa del musicista, si accompagnano necessariamente le maracas, strumenti divenuti abbastanza famosi. Esse però non giocano un ruolo fondamentale nello scandire la musica come le loro “compagne”, ma più che altro abbelliscono le sonorità e guidano i movimenti oscillatori delle spalle.

Di provenienza africana sono il bongo e le congas, strumenti che appaiono più grandi dei due descritti in precedenza. Sono proprio i golpes, i colpi, che vengono battuti sulla membrana in pelle del bongo, che aprono la salsa. Ma poi nel corso della danza questo strumento assume un ruolo più marginale, simile a quello delle maracas, volto ad abbellire e arricchire il brano.

La conga invece ha un’importanza diversa: è una percussione molto difficile da suonare perché richiede la conoscenza di diverse tecniche che consentono di guidare il ritmo della salsa e condurre i ballerini. A seconda del tipo di schiaffo che viene dato sulla membrana si creano suoni assolutamente differenti.

Per finire abbiamoil guiro e la cabasa. Il primo ha avuto sempre molto spessore nell’ambito delle danze caraibiche perché utilizzato dagli schiavi che si sfogavano ballando e dando vita a melodie gioiose. Esso, infatti, viene usato in tantissimi balli di origine sudamericana e caraibica. La cabasa è costituita da un cilindro metallico avvolto da una catena composta da sfere di acciaio, che producono suoni molto particolari e apprezzati addirittura nel jazz.

Avreste mai pensato che dietro le allegre musiche di salsa ci fosse una organizzazione strumentale così complessa? Se volete divertirvi ballando su questi ritmi venite a trovarci alla scuola di danza Jo Blanc.