Corsi di Salsa Cubana

La "salsa" è un ritmo molto carico di varianti e di influenze di altri generi come son, rumba, bolero, merengue, guaracha, conga, cumbia e mambo, per questo esistono teorie diverse sul luogo d'origine di questo ritmo. Lo stesso nome "salsa" da luogo a pareri discordi; c'è chi sostiene che sia stato dato questo nome per sottolineare la natura "gustosa" e accattivante di questo ritmo, altri invece sostengono che derivi dalla natura stessa del genere che è composto e influenzato dai vari ritmi e c'è infine chi sostiene che questo nome è solo una trovata pubblicitaria delle grandi case discografiche americane per etichettare e rendere più commerciabile quel insieme di ritmi latino-americani che hanno come base comune la chiave ritmica prodotta dalle "claves".

Di questo parere è il famoso percussionista Tito Puente, soprannominato "The King of Latin Music", che per certi versi si può considerare pioniere ed inventore di questo ritmo, il quale intervistato in proposito pronunciò la famosa frase: "la salsa si mangia, non si suona".

L'opinione più diffusa sull'origine della salsa è che derivi dal son; il son nacque a Cuba dopo il 1901 quando tra le pesanti restrizioni socio culturali del periodo ci fu quella di vietare l'utilizzo dei tamburi africani nelle orchestre cubane. Nato nelle campagne delle regioni orientali di Cuba, il son si diffuse nelle Città cubane e in seguito fu esportato in America dagli emigranti cubani che cercarono miglior fortuna nelle grandi città statunitensi attratti dall'Eldorado americano. In queste grandi città americane c'era l'abitudine di creare quartieri popolati da persone di analoga origine, così i cubani vennero a contatto con gli elementi culturali di altre popolazioni di origine ispanica: portoricani, colombiani, venezuelani, panamensi, uruguaiani, portoghesi, creando l'ambiente ideale per la metamorfosi del son.

Tra i primi grandi interpreti di questo genere ci fu la famosa "Fania all Stars" progettata e ideata dal grande flautista Jonny Pacheco che riuscì ad assemblare una grandissima orchestra che comprendeva i più famosi artisti latino-americani dell'epoca: Tito Puente, Celia Cruz, Roberto Romena, Papo Luca, Ray Barreto, Ruben Blades, Roberto Rodriguez, Willy Colon.

In seguito con la diffusione della salsa, in tutto il mondo latino-americano, nacquero altri grandi interpreti di questo genere, tra tutti voglio citare: El Gran Combo de Puertorico, The Apollo All Stars, Cheo Feliciano, Eddie Palmieri, Lerri Harlow (che introdusse il piano), Peregoyo y su combo Vacano, Joe Arroyo, Fruko, Los Nemus del Pacifico, Oscar D'Leon, Gloria Estefan, La India, Willy Chirino, Gilberto Santarosa, March Anthony, Victor Manuelle. A Cuba negli anni 70/80 nacquero importanti orchestre che diedero vita ad una particolare forma di salsa denominata "Timba", tra i principali interpreti segnalo: NG La banda e i Los Van Van, questi ultimi creati dal grande Juan Formell inventarono anche una particolare forma di Son Cubano molto più veloce chiamato "Songo".

Nelle orchestre che suonano la salsa c'è una sezione ritmica composta da strumenti fondamentali per il ritmo che sono: le congas, i bongoes, le timbales e la campana (utilizzata, come las claves, per scandire il tempo); e da altri strumenti di "contorno" come le maracas e il guiro. Nelle orchestre salsere troviamo anche il pianoforte e il basso, che completano la sezione ritmica e una sezione di fiati generalmente composta da due trombe e due tromboni, raramente sono presenti le tastiere, le chitarre e i sintetizzatori.

La salsa ha un tempo quaternario 4/4 cioè ogni battuta è composta da quattro battiti; la clave, che determina il ritmo della salsa, si scrive su due battute, ne deriva che il tempo della salsa viene diviso in otto battiti che si contano: un, dos, tres, cuatro, cinco, seis, siette e ocho. Durante l'insegnamento del ballo spesso non vengono contati i battiti cuatro e ocho che segnano la pausa nei movimenti ma che devono comunque essere presi in considerazione in quando fanno parte della frase musicale. Ballare a tempo significa "entrare sull'uno" cioè sul primo battito della clave 3/2 che conta i battiti: 1, 2 e 1/2, 4, 6, e 7. Ballare a tempo è un'usanza tipica del ballerino europeo che è naturalmente portato a seguire la melodia in quanto tutte le tradizionali danze europee vengono ballate seguendo la melodia; "sull'uno" maggiormente entrano il cantante, il pianoforte, il basso e gli strumenti a fiato. Ballare in controtempo significa entrare sul secondo battito della frase musicale della salsa cioè sul primo battito della clave rovescia 2/3 che segna i tempi: 2, 3, 5, 6 e 1/2 e 8. Tutti i balli di origine afro-cubana nascono in controtempo perché seguono i colpi delle percussioni che hanno l'accento forte sul secondo battito, i ballerini di origine africana hanno quindi la naturale attitudine di seguire la ritmica e quindi ballare in controtempo. Chi balla in controtempo spesso segue il ritmo reale del colpo secco delle congas anziché quello segnato dalle claves, che spesso danno origine ad un ritmo "immaginario" in quanto assenti o sovrastate dagli altri strumenti musicali. Le congas infatti danno origine al famoso TU-TUM-PA, cioè due colpi sincopati (TU-TUM), che segnano l'ottavo tempo della frase musicale, seguiti da un colpo secco (PA) che segna appunto il secondo battito della frase musicale determinando i tempo di entrata dei ballerini in controtempo.

Nella salsa esiste anche un quarto movimento, chiamato "step" o "tap", che è una marcatura del primo battito nel ballo in controtempo; questo movimento, inizialmente nato per dare maggiore continuità al ballo nelle salse più lente, grazie al suo gradevole effetto estetico, è stato esteso anche ai motivi più veloci.

Fonte: WEB

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