Amanti della salsa, avete mai sentito parlare della Clave? Oggi vi spieghiamo cos’è e perché è così importante in questo ballo.

Per capire di cosa si tratta dobbiamo andare a riscoprire le sue origini. Le Claves nascono a Cuba e sono essenzialmente due piccoli pezzi di legno che vengono battuti tra loro, incastrandosi come chiavi (da qui viene il loro nome). Di origine incerta, esse erano utilizzate dai musicisti del luogo per tenere il tempo di diverse danze, dal son alla salsa, per l’appunto.

Poste nella mano, chiusa a coppa in modo da amplificare il suono, venivano suonate tenendo fermo uno dei due paletti e battendo il secondo su di esso per creare una melodia sincopata e ritmata.

Con il tempo, dall’oggetto vero e proprio, il termine Clave è andato a indicare un concetto musicale: oggi rappresenta il tempo che scandisce un ballo, basato su due misure asimmetriche e sincopate. In un alternarsi di battute forti e deboli la musica si snoda tra tensione e rilassamento.

Se quindi queste sono le caratteristiche generali della Clave, per ogni genere di ballo si presentano delle differenze, che riguardano principalmente la battuta con la quale si inizia a battere il ritmo, forte o debole.

Nella stessa salsa le cose cambiano a seconda che la Clave sia cubana o portoricana, ma a far la differenza sono anche le scelte individuali dei maestri di danza che possono scegliere di andare a tempo o controtempo.

Tuttavia, possiamo individuare il movimento base della salsa: esso segue una sequenza di tre passi nelle quattro battute della musica. A questo punto c’è la pausa e poi riprende il ritmo fino all’ottavo battito, quando subentra la nuova sincope.

Insomma, il meccanismo della Clave è alquanto complesso e variegato ma non c’è modo migliore per capirlo se non quello di danzare a ritmo di salsa. Noi vi aspettiamo nella scuola di ballo Jo Blanc.